Restauro
Il laboratorio è specializzato nel restauro di reperti in metallo e leghe di tutti i periodi protostorici e storici, interviene anche su ceramica, vetro e materiali organici come osso, cuoio, ambra, corallo e lignite. Tutti i reperti sono soggetti a una relazione preliminare sullo stato di conservazione, che permetterà di definire il protocollo più adatto da seguire, in accordo con le Soprintendenze territoriali e nel rispetto della deontologia e dell'etica della conservazione e del restauro. Le necessarie indagini radiografiche RX o tomografiche e analisi fisico-chimiche complementari vengono predisposte presso laboratori partner.
Gli interventi hanno per obiettivo:
garantire la conservazione a lungo termine degli oggetti attraverso trattamenti di stabilizzazione e condizionamenti adeguati;
rivelare e documentare le numerose informazioni archeologiche di cui gli oggetti sono il supporto materiale (tracce di fabbricazione, riparazione, presenza di decorazioni, resti organici mineralizzati, ecc.);
rendere l'oggetto leggibile per il suo studio e per la sua presentazione al pubblico.
Gli interventi e le osservazioni vengono ampiamente documentati grazie a tecnologie fotografiche classiche (fotografia, focus stacking) e nuove tecnologie (RTI, fotogrammetria).
Gli interventi di restauro possono essere realizzati in situ (scavi, musei, istituti) o direttamente in laboratorio.
Per informazioni sui trattamenti o per richiedere un preventivo, contattaci
Fibbia di cintura in bronzo merovingia prima e dopo il restauro. Necropoli di Bazancourt (Francia), scavo preventivo INRAP.
Cucchiaio traforato in argento e oro prima e dopo il restauro. Tomba principesca celtica di Lavau (Francia), scavo preventivo INRAP. Restauro effettuato presso i laboratori del C2RMF per la mostra Arkéaube 2018.
A proposito dei metalli
La maggior parte dei reperti metallici provenienti da scavi archeologici è ricoperta da diversi strati di corrosione e sedimenti più o meno importanti, secondo il tipo di lega o metallo, che ne impediscono una leggibilità immediata e quindi lo studio e la museografia.
La pulizia degli strati di corrosione che ricoprono la loro superficie originale può essere realizzata in modo meccanico (microsabbiatura, abrasione con bisturi o frese montate su micromotore,…), chimico o elettrolitico.
La tecnica di pulizia impiegata è adattata al materiale, allo stato di conservazione dell’oggetto e alla durezza e lo spessore degli strati di corrosione da eliminare. Tutti gli interventi sono realizzati esclusivamente al microscopio stereoscopico.